Riportiamo qui accanto i risultati di un recente sondaggio commissionato all'Ispo di Renato Mannhaimer e pubblicato sul quotidiano "Libero". Come potrete constatare l'elettorato di Centrodestra premierebbe un'alleanza Fini-Casini ma tra i vari previsti in seguito allo scioglimento della Casa della Libertà, l'alleanza AN-UDC non è l'unico. C'è anche chi sta pensando alla "Cosa Bianca": un grande partito moderato e liberale in grado di coinvolgere personaggi di spicco come Casini, Montezemolo, Tabacci, Pezzotta, Mario Monti, Buttiglione e Volonté. Lo scenario è ancora molto complesso, molto dipenderà dalla riforma della legge elettorale. Nuove e avvincenti sfide politiche si affacciano all'orizzonte, cosa ne pensate?
giovedì 6 dicembre 2007
Strategie e scenari
Riportiamo qui accanto i risultati di un recente sondaggio commissionato all'Ispo di Renato Mannhaimer e pubblicato sul quotidiano "Libero". Come potrete constatare l'elettorato di Centrodestra premierebbe un'alleanza Fini-Casini ma tra i vari previsti in seguito allo scioglimento della Casa della Libertà, l'alleanza AN-UDC non è l'unico. C'è anche chi sta pensando alla "Cosa Bianca": un grande partito moderato e liberale in grado di coinvolgere personaggi di spicco come Casini, Montezemolo, Tabacci, Pezzotta, Mario Monti, Buttiglione e Volonté. Lo scenario è ancora molto complesso, molto dipenderà dalla riforma della legge elettorale. Nuove e avvincenti sfide politiche si affacciano all'orizzonte, cosa ne pensate?
mercoledì 28 novembre 2007
Bisogno di Cambiamento

Venerdì 30 novembre dalle 19.00 a Palazzo Kechler, a Udine, si terrà il prossimo incontro di Nuovo Corso. In occasione della presentazione dell'ultimo libro dell'On. Luca Volonté "Furore Giacobino" interverranno: Luca Volonté, Presidente dei Deputati dell'UDC, Alessandro Sallusti, Editorialista e Direttore Responsabile del quotidiano "Libero" e il nostro Presidente Fabrizio Anzolini. Alle 21.00 ci trasferiremo all'Hotel Astoria Italia per la cena - dibattito dal titolo: "Prospettive economiche e sociali in un'Italia che deve cambiare". Interverrà anche Vincenzo Galasso, Docente di Economia politica all'Università Bocconi di Milano e coautore del libro "Contro i giovani" edito da Mondadori.
mercoledì 21 novembre 2007
Contro i giovani
Il libro “Contro i giovani” di Tito Boeri e Vincenzo Galasso (edito da Mondadori) è una “denuncia, ma anche una proposta per aprire un confronto”. Partendo dall’avvicinamento e dal raffronto di vite diverse in società in qualche punto simili (nonostante il Paese sia sempre l’Italia, si va da un Giovanni 1932 fino ad un Carlo 1982), i due autori ci portano per mano ad un’analisi critica del Paese, con particolare riferimento alla preoccupante situazione previdenziale e al delicato, e tanto snobbato, tema dell’investimento sul capitale umano.
L’analisi che Boeri e Galasso fanno all’interno di “Contro i giovani” è estremamente scorrevole e coinvolgente; numerosi sono i dati forti che sorprendono il lettore portandolo anche a qualche risata nervosa e alquanto ironica. Più volte si coglie “la palla al balzo” (i riferimenti al mondo sportivo sono tanti) per calciare “l’età della politica”; altre volte, invece, si fa un “tackle” con realtà europee che ben ci possono sbeffeggiare per quanto riguarda “inquinamento” o “precarietà giovanile”.
Personalmente considero “Contro i giovani” un manuale di utili suggerimenti da cui poter trarre interessanti spunti per una riflessione; lo considero una guida che tutti dovrebbero, almeno una volta, consultare per poter riflettere sui problemi concreti che il futuro riserverà ai cittadini - “mediani” del domani. Vorrei concludere citandovi due frasi che ho particolarmente apprezzato e che spero possano convincervi ancora di più a leggere questo libro:
“Il nostro sistema di protezione sociale, il nostro welfare in particolare, è impostato attorno a questo modello familiare. Premia il capofamiglia, garantisce la sicurezza della sua occupazione, il suo reddito, la sua pensione. Spetta poi a lui distribuire ed elargire i benefici all’interno della famiglia. Il welfare italiano rafforza il senso di appartenenza alla famiglia in contrapposizione all’appartenenza alla comunità”
“Un imprenditore scaltro, che cerchi di aumentare i profitti della sua impresa, e dunque i suoi benefici economici personali, si comporterebbe diversamente. Costruirebbe un team di giovani capaci, con basse pretese salariali, e li “sfrutterebbe” facendoli lavorare nelle mansioni in cui sono più produttivi. Così non avviene nel mondo italiano delle professioni e delle università. La ragione è che i giovani non devono essere messi nella condizione di competere con i loro più anziani colleghi, cui spetta il compito di selezionarli, anche quando sono molto meno qualificati di loro.”
sabato 17 novembre 2007
Pensioni
di Luca Galvanini
Nel nostro Paese uno dei temi perennemente all'ordine del giorno è proprio il dibattito sulle pensioni. L'innalzamento dell'età pensionabile era già stato proposto dal precedente esecutivo nel 2004 con lo "scalone", che prevedeva, a partire dal 2008, che per andare in pensione fossero necessari 35 anni di contributi e 60 anni di età. Questa ipotesi era stata criticata aspramente dall'opposizione di Centrosinistra, che oggi, divenuta maggioranza, ha dovuto ammettere l'inevitabilità dell'innalzamento tanto demonizzato nel 2004 per poi, semplicemente, sostituire lo scalone con i c.d. "gradini", la cui unica funzione è quella di ritardare la riforma. venerdì 9 novembre 2007
Sicurezza
di Gabriele Borioni
In questi giorni l’argomento al centro del dibattito politico italiano è la sicurezza. Dopo i fatti di Roma si è cominciato a trattare con la giusta urgenza una situazione che stava degenerando da parecchio tempo, in particolare per quanto riguarda la delinquenza straniera e l’immigrazione. Purtroppo, però, credo che siamo di fronte all’ennesima prova di distanza tra la politica e i cittadini. Il dialogo che dovrebbe instaurarsi su un tema così importante viene strumentalizzato da entrambe le parti e anche su questo tema riusciamo a sentir parlare di spallata (Cdl) o muro contro muro (Unione), mentre la risposta unanime che chiediamo è un'altra: un accordo immediato, non ricattabile, favorevole alla Destra, alla Sinistra, ma soprattutto all’Italia, che possa assicurare con lungimiranza una politica forte al fine di rassicurare cittadini sempre più preoccupati. lunedì 29 ottobre 2007
Ci vuole una politica forte e autorevole, una classe dirigente in grado di pensare al futuro del Paese.
“Questo governo non è in grado neanche di tagliare le cravatte di due centimetri. Non è in grado di tagliare nulla. Non c'è coesione. Abbiamo bisogno che il governo governi, che prenda delle decisioni, qualsiasi esse siano. Il Paese non è governato. Da 12 anni è impossibile prendere decisioni di fondo. Non sono contento di un Paese che vede il proprio futuro di leadership con Brambilla e Grillo, non mi sta bene, non ci sta bene. Ci vuole una politica forte e autorevole, una classe dirigente in grado di pensare al futuro del Paese e non solo alle elezioni del prossimo mese, come se fosse il modo per risolvere i problemi.”
lunedì 22 ottobre 2007
Why not?
L’inchiesta denominata "Why not", che vede tra gli indagati il Presidente del Consiglio Prodi e il Ministro della Giustizia Mastella, è stata avocata dalla procura generale di Catanzaro. Viene tolta al Pm Luigi de Magistris e passata a un altro magistrato. L’elemento anomalo in questa vicenda è che l’avocazione sia stata provocata proprio da uno dei soggetti indagati. Polemiche a parte, i fatti partono dalle inchieste condotte dal pm de Magistris al fine di indagare su finanziamenti, in parte provenienti dall’Unione Europea, e su operazioni non trasparenti che vedono protagonisti esponenti del mondo politico, imprenditori, magistrati e massoni. mercoledì 17 ottobre 2007
Ricambio generazionale e merito: la svolta per lo sviluppo
La tesi che spesso si riscontra nel dibattito politico-culturale di questi giorni è che la variabile età non conta, che sia necessario invece valorizzare esclusivamente le competenze e il merito. Ho personalmente la sensazione che si abbia quasi voglia di relegare nell’angolino la questione generazionale, che nel caso italiano ha un peso notevole e rappresenta un problema di urgente soluzione. lunedì 15 ottobre 2007
Le primarie del Partito Democratico
Walter Veltroni è il primo segretario del Partito democratico. A decretarne la nomina sono i risultati emersi dalle urne che si configurano come un vero e proprio plebiscito. Al secondo posto segue Rosy Bindi con il 14,04% e poi Enrico Letta con il 10,14%. Oltre al segretario del Pd i più di 3 milioni e 300 mila elettori hanno anche eletto i 2400 componenti dell'assemblea costituente del partito, che verrà convocata il prossimo 27 ottobre dal presidente Romano Prodi. Secondo quanto comunicato dai coordinatori del partito, i votanti nel corso dell'intera giornata sarebbero stati più di tre milioni e in diversi seggi è stato necessario prolungare l'orario di apertura dei seggi per smaltire le lunghe file di iscritti e simpatizzanti desiderosi di dare il proprio contributo.lunedì 8 ottobre 2007
Cambiamento. Subito.
Recentemente il Messaggero Veneto ha pubblicato il seguente contratto, firmato dal Presidente della Provincia di Udine, Marzio Strassoldo, e uno dei candidati che l'ha sostenuto alle passate elezioni provinciali, l'ex Vice Sindaco di Udine Italo Tavoschi. Nel contratto si garantiva a Tavoschi un posto dirigenziale con il compenso di 70.000 euro all'anno per un minimo di 3 anni in caso di vittoria elettorale. La misura è colma. E' giunto il momento di cambiare radicalmente il modo di fare politica in Italia.venerdì 28 settembre 2007
"Perseverare..."
Nonostante le polemiche sui costi spropositati della politica, le spese della Camera dei Deputati continuano a lievitare. Di seguito i dati riportati dal Corriere della Sera in un articolo di Stella e Rizzo, autori del libro "La casta". Sotto, la lettera dell'On. Gabriele Albonetti, questore della Camera in quota Ulivo, che risponde ai due giornalisti promettendo un taglio reale delle spese. Colpisce il fatto che l'On. Albonetti non voglia occuparsi della riduzione del numero dei parlamentari pur riconoscendo che tra le proposte per ridurre i costi della politica le più rilevanti saranno proprio riforme legislative e costituzionali. I costi della politica salgono ancora. La Casta promette e non mantiene. Cosa deve accadere, perché capiscano? Devono esplodere il Vesuvio, fallire l'Alitalia, rinsecchirsi il Po, crollare la Borsa, chiudere gli Uffizi, dichiarare bancarotta la Ferrari? Ecco la domanda che si stanno facendo molti cittadini italiani. Stupefatti dalla reazione di una «casta» che, nel pieno di polemiche roventi intorno a quanto la politica costa e quanto restituisce, pare ispirarsi a un antico adagio siciliano: «Calati juncu ca passa a china», abbassati giunco, finché passa la piena. (Leggi l'articolo completo cliccando qui)
sabato 22 settembre 2007
La Regione che sogniamo
Per molti il Friuli – Venezia Giulia non è che una regione di confine, l’ultimo lembo di terra italiana prima dell’Austria, della Slovenia, della Croazia. Per altri, invece, il Friuli – Venezia Giulia è la terra del prosciutto di San Daniele e dei coltelli di Maniago, la terra delle Alpi Carniche e delle spiagge sull’Adriatico, la terra delle fabbriche di Manzano e dei cantieri di Monfalcone, la terra delle grappe e, perché no, anche la terra del caffè di Trieste. venerdì 21 settembre 2007
Antipolitica o antipolitici?
lunedì 10 settembre 2007
La legge elettorale
Basta parlarsi e tutto si risolve? Vediamo in concreto. Per mesi e mesi i nostri grandi capi (Berlusconi e Fini da un lato e i loro equivalenti di sinistra dall'altro) hanno parlato della riforma elettorale senza parlarsi, gorgheggiando da soli. Ma qualche giorno fa, agli Incontri di Cortina, Fassino e Fini si sono incontrati faccia a faccia. Alleluia, alleluia, habemus dialogum. Volete sapere come è andata? Ecco qua. Sul punto (riforma elettorale) Fassino propone il sistema tedesco. Fini risponde che quel modello non è accettabile perché non prevede la «condizione irrinunciabile» della dichiarazione preventiva, prima dell'elezione, delle alleanze di governo. Fassino, forse sentendosi in dovere di dialogare, accondiscende senza difficoltà: «Allora mettiamo un vincolo, integriamo (il sistema tedesco) con una clausola che prevede l'obbligatorietà di dichiararle». Al che Fini può facilmente ribattere: «Ma allora non è più il modello tedesco». Uno a zero? Si, ma no. Perché entrambi hanno, in premessa, torto marcio: Fini nel chiedere quel che chiede, e Fassino nel concederlo alla leggera come se si trattasse di una inezia.
I sistemi elettorali, così come i sistemi costituzionali, sono «sistemi» le cui parti debbono funzionare in sintonia, l'una ingranata nell'altra. Insomma, sono un po' come orologi. Mettiamo che il mio orologio richieda dieci rotelle; in tal caso non può funzionare né con nove né con undici. Così Fini sbaglia perché chiede una rotella di troppo, e Fassino sbaglia perché gliela concede senza rendersi conto del problema.
La contromossa di Fassino poteva essere di porre due domande: primo, quali sono al mondo gli altri sistemi parlamentari che richiedono quel che Fini richiede e, secondo, perché non lo richiedono. Alla prima domanda Fini non avrebbe saputo rispondere, visto che non ci sono; e alla seconda avrebbe probabilmente risposto che noi siamo i primi della classe all'avanguardia degli altri. Purtroppo no: la risposta corretta è che noi siamo, in materia costituzionale, i più somari di tutti. Difatti né Fini né Fassino danno mostra di sapere cosa sia un sistema parlamentare, il sistema prescritto dalla nostra costituzione e ribadito da un recente referendum.
Un sistema parlamentare si chiama così perché è fondato sul principio della sovranità del parlamento. Il che implica che in questo sistema l'elettorato sceglie i rappresentanti e poi gli eletti scelgono, in parlamento, le soluzioni di governo consentite dalle elezioni. Questa non è una minore democrazia — come l'imbottimento dei crani degli ultimi anni ci ha messo in testa — ma invece il pregio del sistema parlamentare: di essere un sistema flessibile e capace di auto-correzione. All'inverso, la predesignazione delle coalizioni di governo pone in essere un sistema rigido, bloccato, che per di più dimezza la libertà di scelta dell'elettore imponendogli le coalizioni di governo scelte per lui (oggi come oggi) da Prodi o da Berlusconi. Infine, se in un sistema fondato sulla sovranità parlamentare questa sovranità viene radicalmente esautorata, come può sfuggire che la predesignazione in questione sarebbe incostituzionale?
Eppure sfugge, la domanda è retorica. Proprio l'altro ieri il seguito è che Berlusconi, Fini e Bossi si sono riuniti per ribadire che la condizione irrinunciabile della predesignazione è davvero irrinunciabile.
A cosa servono, allora, i dialoghi? Nell'esempio a fare più male che bene. Anche se i dialoganti sono in buona fede (un caso abbastanza raro) basta che siano incompetenti per avallare soluzioni intrinsecamente stupide e legalmente incostituzionali. La «dialogomania» non è una corte dei miracoli.
giovedì 6 settembre 2007
I giovani e l'Italia
In una recente intervista a tutto campo il Ministro degli Esteri Massimo D’Alema ha dichiarato di ritenere la politica e l’economia italiane zone “off limits” per i giovani invitandoci a “farci avanti e combattere per il nostro futuro” proprio come hanno fatto loro (“nel bene e nel male” ha specificato dopo) nel lontano ’68.
lunedì 20 agosto 2007
Primarie del Friuli - Venezia Giulia
Da questa mattina è stato lanciato un sondaggio on-line che vede sfidarsi i candidati della CDL alla Presidenza della Regione per il 2008. Il sito offre una breve presentazione dei cinque candidati: Roberto Antonione, Enzo Cainero, Edi Snaidero, Marzio Strassoldo e Renzo Tondo. Al momento l'autore rimane sconosciuto, ma il sondaggio in poche ore di attività ha superato i duecento voti. Misteri a parte, in sostanza i cittadini friulani hanno la possibilità di scegliere il loro candidato preferito proprio in un periodo in cui la partecipazione alle scelte della politica sembra troppo distante. Il sito offre anche la possibilità di rivolgere commenti agli sfidanti. L'indirizzo del sito è primarie.blogspot.com.giovedì 9 agosto 2007
Indulto, un anno dopo
La legge 241/2006, approvata definitivamente il 29 luglio 2006, ha introdotto il diciottesimo provvedimento di indulto della storia repubblicana. A distanza di un anno è opportuno fare qualche riflessione su quel provvedimento.
domenica 5 agosto 2007
Per un dibattitto sulle Politiche Giovanili
I giovani costituiscono una realtà soggetta a continui e repentini cambiamenti, una realtà in divenire caratterizzata da percorsi individuali molto più variegati che in passato. Oggi si può essere contemporaneamente studenti, avere responsabilità familiari, essere lavoratori o alla ricerca di un lavoro. Di fronte a questa realtà si è trovato il relatore di maggioranza della legge regionale per la “PROMOZIONE DELLA RAPPRESENTANZA GIOVANILE, COORDINAMENTO E SOSTEGNO DELLE INIZIATIVE A FAVORE DEI GIOVANI” e a questa situazione avrebbe dovuto dare delle risposte.
mercoledì 1 agosto 2007
Friulano a scuola. Dibattito sul disegno di legge n. 257
Il disegno di legge 257 di cui si discute in questi giorni ha portato l’attenzione sull’uso della lingua friulana nelle scuole e in particolare sulla modalità di utilizzo in frangenti oggi assenti. Chi scrive parla da sempre friulano, è convinto assertore che solamente usandolo quotidianamente possa vivere e alimentare anche una cultura che dal punto di vista identitario è molto importante. Francamente però le proposte degli autonomisti che sembrano anche avvallate da una parte consistente della maggioranza in Consiglio Regionale hanno raggiunto posizioni davvero lontane dai tempi che viviamo.
L’uso del friulano come strumento per insegnare materie scolastiche come geografia e matematica a scuola è una proposta che mi vede contrario per diversi motivi. In primo luogo perché in una società aperta come la nostra, dove sempre di più è necessario imparare a muoversi agevolmente in Europa e nel Mondo questa proposta va nella direzione opposta in quanto impone regole che nulla hanno di liberale e che difficilmente servono ai giovani per imparare a destreggiarsi nella nuova economia globalizzata. Si tratta di un disegno di legge che ha una natura illiberale in quanto si vuole far prevedere l’adesione al friulano veicolare anche in situazioni minoritarie. Infatti i friulanisti sostengono di eliminare “la maggioranza all’unanimità” come condizione per adottare il friulano veicolare.
In secondo luogo questa non è certamente la strada per sostenere la nostra Regione dal punto di vista culturale, sociale ed economico. Oggi è invece necessario dare maggiore spazio all’insegnamento dell’inglese nelle sue varie forme come quello tecnico e commerciale. E’ lì che dobbiamo investire per dare modo ai giovani di essere preparati alle future sfide nel mercato del lavoro.
La nostra economia saprà mantenere standard elevati e aumentare lo sviluppo della nostra Regione solo se si investe nelle risorse umane e nella Scuola ed Università. Investire significa permettere ai giovani di apprendere quello che realmente serve per permettere loro di essere competitivi nei prossimi anni.
A mio parere serve potenziare l’uso delle lingue straniere economicamente per noi importanti ( inglese e tedesco ) ma è necessario anche formare le nuove generazioni a sapersi confrontare in scenari di mercato sempre più difficili. Ecco allora che vanno promosse iniziative formative che promuovano sempre di più le tecniche più evolute di management, dal commerciale fino alla gestione del controllo di qualità sia di processo che di prodotto. Abbiamo bisogno di risorse umane che puntino all’innovazione. Per formarle abbiamo necessità di riservare rilevanti stanziamenti di bilancio, non sicuramente per sostenere l’insegnamento del friulano veicolare che non aiuterà di certo a dare un futuro prospero alla nostra Regione.
Dal punto di vista politico il disegno di legge sul friulano va a contrastare con i principi di tolleranza e di rispetto delle diversità, elementi basilari su cui si fonda una vera società civile e liberale. E ed è molto preoccupante che il dibattito politico si debba concentrare ancor oggi su queste tematiche quando abbiamo di fronte a noi molti problemi legati al futuro economico e quindi sociale della nostra Regione.
Problemi che vanno affrontati con urgenza e responsabilità coinvolgendo tutte le componenti della società civile, ma che oggi sono praticamente estranei dal dibattito politico. Dibattito politico che mi auguro veda in prossimità delle consultazioni amministrative regionali la comparsa di nuova classe dirigente, più vicina ai problemi della quotidianità e realisticamente più preoccupata del futuro della nostra Regione.
lunedì 23 luglio 2007
Incontro sulle Politiche Giovanili
Prima della pausa estiva abbiamo deciso di organizzare un incontro per discutere di politiche giovanili. Ci sembra importante manifestare la nostra contratrietà alla Legge Regionale della Sinistra (Legge n. 12/2007) approvata un paio di mesi fa. venerdì 29 giugno 2007
Lettera aperta alla classe dirigente della CDL
di Fabrizio Anzolini
Finalmente, ieri, qualcosa è cambiato. Non sapremo, ancora per un po’, quale sarà la portata diquesto cambiamento e quali conseguenze avrà, ma la discesa in campo di Walter Veltroni a capo del Partito Democratico è destinata a segnare il corso della politica italiana o almeno quello della politica di questi ultimi anni.
La risposta del Centrosinistra alla presunta crisi della politica, ai sondaggi sulla sfiducia nelle istituzioni e nei partiti, al progressivo allontanamento degli apparati dalla gente, è stata chiara: un uomo nuovo per voltare pagina, una politica nuova (quella delineata ieri al Lingotto di Torino) per guardare al futuro e parlare alla società. lunedì 25 giugno 2007
Parlano di noi
Raccogliamo, di seguito, gli articoli apparsi sulla stampa che parlano di Nuovo Corso. Puoi cliccare sull'immagine per ingrandirla.





















