venerdì 21 settembre 2007

Antipolitica o antipolitici?

di Luca Galvanini

In seguito alla pubblicazione del libro "La casta" di Stella e Rizzo, che ha venduto oltre un milione di copie, e al V-Day organizzato da Beppe Grillo, che ha raccolto oltre trecento mila firme per la proposta di legge popolare, in Italia si è nuovamente aperto il vaso di Pandora. Ad ascoltare molti commenti dei nostri politici sembra proprio che Grillo abbia scoperchiato il vaso e abbia così scatenato un'ondata di qualunquismo se non, addirittura, di fascismo. Il direttore del Tg2 Mauro Mazza, proprio ieri, ha lanciato l'allarme per il rischio di attentati. Non per i toni minacciosi del Senatùr che incita a "tirare fuori i fucili", ma sempre per colpa del comico genovese.
In questo clima di fermento popolare bipartisan, i politici si stanno interrogando sul come interpretare la rabbia della gente che non si sente più rappresentata da una politica inefficace e lontana dai cittadini. Invece di prendersela con i comici o con i giornalisti che "indicano la Luna", perchè i nostri rappresentanti non cominciano a pensare che non si tratta di un odio generalizzato verso la politica, ma di un'insofferenza specifica per la situazione che stiamo vivendo?
Rimaniamo in attesa di ulteriori sviluppi in merito...

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Mah...sinceramente penso che Grillo sia un apprezzabile populista che è riuscito, a suon di battute, a svegliare un po' la gente. La vicinanza però che si sta venendo a creare tra il "popolo" e la politica è falsa e si racchiude esclusivamente nell'odio verso questa Casta tanto professata e malfamata all'interno dell'omonimo libro.
Seppur condividendo molti temi trattati dal libro e altrettanti argomenti "denunciati" dal comico, penso che questo non sia il giusto modo di fare politica....perchè quello che sta facendo Grillo non è più solo "show-buisness"..ma è vera e propria politica!
Si stanno creando dei "Beppiani" che oltre a criticare ogni strumento e ogni situazione, sanno fare ben poco altro.
E' proprio per questo che non apprezzo sempre e completamente il lavoro che alcune persone come il comico italiano oppure il regista americano Moore fanno: si tratta di grandi denuncie senza quasi mai grandi proposte di soluzione.
E' troppo semplice dire "tutti a casa"; da sempre sappiamo che non si può fare, neppure nello "sporco" mondo della politica, "di tutta l'erba un fascio".
Preferivo il Grillo su Tele+ rispetto al Grillo sul giornale!

Niccolò Picotti

Anonimo ha detto...

Per quanto Beppe Grillo mi veda daccordo su molti argomenti, ma soprattutto sulla capacità da buon comico di condirli, non sono in parte u v-day anzi, rispetto e concordo a piene vele con gli interventi del presidente della Repubblica Napolitano e Rai 2. Voglio anche ricordare che Hitler ha iniziato così e che ci sono dovute ragioni ,forse, per fermare il fenomeno Grillo. Quello che mi preoccupa e che in Italia non si ha la capacità di sedersi ad un tavolo e chiarire le motivazioni che portano a questo disastro politico. Su questo sono invece daccordo con Beppe. Non penso però, che alzando la voce, le cose cambieranno ; magari inizialmente ,trasportati da tutte queste buone cause ma tutto svanirà in un pugno di potere che ha sempre fatto gola a tutti. ( es. ricordando i sani principi di Che, in cosa si sono tramutati dopo aver conosciuto il potere? ) Sono giunto alla conclusione che in uno stato come l'Italia possono cambiare anche 300 classi dirigenti , i problemi nasceranno cmq lo stesso e ci sarà sempre un Beppe Grillo che ci ricorderà quello che già sappiamo. I problemi sono STRUTTURALI da sempre!!





Cmq il Senatur è davvero un figo!!
p.s Ricordo che Beppe predica l'antipolitica, ma in realtà fa politica e anche di sinistra estrema questo è il dilemma! quindi votiamo NO A GRILLO!
Marco

Anonimo ha detto...

Beppe Grillo si devinisce lui stesso un comico, infatti fa ridere il suo sbraitare contro la politica, anche se sono convinto che molti politici vanno appesi a testa in giù per le loro malefatte, però non è con il condannare i partiti che si cambia la politica. I partiti sono costituiti come aggregazione volontaria di persone che, aderendo a una concezione filosofica, ideologica e politica si propongono, attraverso l’azione diretta e organizzata dal Partito la partecipazione dei cittadini alla vita pubblica. Questo è il principio per il quale bisogna ancora credere nella funzione dei partiti e della vera politica. Non sono i partiti in quanto associazioni ad essere disonesti, bensì i politici che li gestiscono a uso proprio e che li hanno fatti diventare delle realtà di mal affare per i loro sporchi interessi personali. Ciò che Beppe Grillo dice, pagato profumatamente, per me non è una novità, in quanto lo sto dicendo da una vita, la differenza sta solo nel fatto che lui nel dirle le cose incassa denaro e non poco da chi va a sentirlo, per farsi prendere dalla "grillonite acuta", mentre io nel dirlo e ribadirlo ho pagato un caro prezzo al potere. Lui perchè ha il microfono in mano sul palco diventa soggetto da prima pagina e muove i media perchè fa audience, mentre io a differenza vengo definito il solito idiota, come tanti altri, che parla ai mulini a vento. Chi capisce cosa ha la gente in testa è veramente bravo, sopratutto perchè alla gente è più difficile metterglielo in testa che in culo.
Nel nostro programma politico sociale trova spazio tutto quello che Grillo ha detto al V-day e negli spettacoli sucessivi, e ce nè ancora di più, tanto che per noi quel programma è come il vangelo.
Però, più ridicoli di Beppe Grippo sono quei politici (sempre di quelli che vanno appesi a testa in giù) che pur di ritagliarsi uno spazio mediatico gli tengono banco con denunce, contro offensive, minacce ecc. più idioti di così non si può essere, ha ragione Grillo a prendersi gioco di loro.
In politica invece bisogna avere il coraggio di credere e combattere per le cose giuste e noi lo stiamo facendo con il neo costituito partito Unione Confederale Regionale, con idee chiare, onestà di principi, coraggio per combattere battaglie per cambiare questo stato di cose.
Comunque i Beppe Grillo servono a scuotere l'apatia della gente.

Bruno Peres Segretario del partito Unione Confederale Regionale
www.unioneconfederaleregionale.it

Borioni Gabriele ha detto...

L'anti-politica ha un nuovo nome,un nuovo fenomeno,Beppe Grillo.
La voce di denuncia proviene da un comico e questo deve far riflettere:non è la politica stessa che crea rumore e con gli strumenti adeguati cerca di riparare i danni che proprio i suoi soggetti stanno commettendo,ma un comico stà analizzando una situazione che più che uno show divertente,dovrebbe rendere tutti quanti molto tristi.
Sono molto d'accordo con gli argomenti trattati e le sue denuncie su cosa non và , ma non mi aspetto nulla di più da Grillo,visto anche la sua intenzione è quella di rimanere fuori dalla politica.
Mi aspetto che i politici prendano una seria posizione non di contro-denuncia a Grillo, come continuano a fare, ma a capire che i problemi di cui parla possono ridare una certa credibilità a questa politica malata.

Anonimo ha detto...

Gabri Grillo è un comico e lo deve rimanere!! Sono pienamente D'accorco su quanto detto dal segretario Bruno Peres!!
Comunque si sta tando dibattendo sul fenomeno dell'anti politica in un Paese che ha smarrito la memoria e abolito la logica, questa inversione del vocabolario ci sta tutta: la vera politica diventa antipolitica, la partecipazione popolare diventa populismo, la sete di giustizia diventa giustizialismo, fare i nomi dei ladri anziché urlare «tutti ladri» è qualunquismo. E infatti, che il V-Day fosse antipolitico, populista, giustizialista e qualunquista, lorsignori l’avevano stabilito prim’ancora di vederlo, di sapere che cos’era. A prescindere».
Marco Snaidero

Anonimo ha detto...

Per Marco Snaidero

www.unioneconfederaleregionale.it

leggi e poi giudica liberamente ciò in cui noi crediamo e per il quale combattiamo e se anche tu pensi come noi, saremmo felici di costruire un progetto sociale e politico nuovo dove anche tu devi essere protagonista. La gente deve diventare protagonista e la politica deve essere al servizio della gente.