mercoledì 25 giugno 2008

Europa Unita

''Non credo che pochi milioni di voti irlandesi possano bloccare un inevitabile processo di unita' europea che coinvolge 500 milioni di uomini e senza il quale l'Europa sarebbe condannata a divenire una potenza di secondo ordine''. Cosi' l'ex direttore del Wto ed ex ministro degli Esteri italiano, Renato Ruggiero.

venerdì 20 giugno 2008

Consiglio Comunale di Udine.

Riporto, di seguito, il discorso pronunciato per la prima volta in Consiglio Comunale mercoledì scorso. Il dibattito riguardava le linee programmatiche proposte dal Sindaco per i prossimi cinque anni.
DISCUSSIONE ED APPROVAZIONE DELLE LINEE PROGRAMMATICHE DEL SINDACO
Gentili Consigliere, Gentili Consiglieri,
Signor Sindaco, Membri della Giunta,
per me è un onore intervenire, per la prima volta, in questo Consiglio Comunale, un Consiglio in cui si sono sedute, negli anni passati, alcune delle più grandi personalità della politica e della Storia del Friuli Venezia Giulia. In queste sale sono state prese le scelte più importanti per lo sviluppo e la crescita della nostra città, per queste sale sono passate decisioni fondamentali che hanno permesso a Udine di attraversare momenti difficilissimi, nel secondo dopoguerra e nel periodo del Terremoto. Oggi ci troviamo a vivere un altro momento molto importante della storia politica della Repubblica. A sedici anni dalla Rivoluzione giudiziaria che ha sconvolto il nostro paese portando a galla corruzione e atteggiamenti illeciti ma cancellando anche, in un sol colpo, la classe dirigente e i partiti politici che hanno governato e ammodernato l’Italia dal 1946, a sedici anni da quei tragici eventi il 13 e 14 aprile gli elettori hanno deciso di intraprendere una nuova strada concludendo il lungo periodo di transizione da quella che è stata definita la Prima Repubblica a quella che viene riconosciuta, ormai, come la Seconda Repubblica. In Aprile i cittadini italiani, con il loro voto, hanno dato una prima unanime risposta alla necessità di riforma del sistema partitico italiano votando, principalmente, per condannare alla sconfitta il frazionamento che da sempre aveva caratterizzato il nostro sistema parlamentare ed eleggendo, alla Camera e al Senato, i rappresentanti di soli 5 partiti nazionali. Il Centrodestra, guidato da Silvio Berlusconi, ha conquistato una larga maggioranza in entrambe le Camere. Negli stessi due giorni i cittadini della nostra regione hanno messo fine alla più importante esperienza amministrativa del Centrosinistra in Friuli Venezia GIulia portando ad un’ampia vittoria il Popolo della Libertà, la Lega e l’Udc in Regione e nella nostra Provincia. Solo a Udine, grazie a una consolidata e ramificata rete territoriale dei partiti che dal 1995 governano la città, per le divisioni interne di alcuni partiti della nostra coalizione, per motivi strutturali a cui soggiace la logica partitica del Centrodestra cittadino (motivi che sarà compito delle segreterie di partito analizzare attraverso un dibattito pubblico nei prossimi mesi), solo a Udine il Centrosinistra è riuscito a vincere. Da questi primi mesi di amministrazione, però, emerge tutta la debolezza di una vittoria costruita attraverso la composizione di accordi politici eterogenei finalizzati esclusivamente all’affermazione elettorale. I partiti e i movimenti che hanno appoggiato il Sindaco al ballottaggio, infatti, vanno dall’estrema destra di S.o.s. Italia all’estrema sinistra di Rifondazione Comunista cercando di accordare le posizioni di chi ha sempre portato avanti una battaglia per la diffusione del porto d’armi e la lotta all’immigrazione clandestina con chi promuove petizioni per la chiusura dei centri di permanenza temporanea previsti dalla Turco/Napolitano con il silenzio assenso dei protagonisti. Idee troppo diverse e visioni del mondo antitetiche finiranno per portere alla parilisi amministrativa, a continui dissensi interni e prese di posizione. Sotto gli occhi di tutti, purtroppo, c’è il forte contrasto tra l’amministrazione Regionale e quella Comunale. Da una parte il Governatore Renzo Tondo porta a compimento, nei primi mesi del suo mandato, tre importantissime scelte strategiche per il furturo della Regione, l’accordo con la Slovenia in campo energetico e per la costituzione dell’Euroregione, l’accordo con il Governo Nazionale per la nomina di un commissario per la soluzione dei problemi della rete autostradale. Obbiettivi ambiziosi, obbiettivi che la passata amministrazione non è riuscita a raggiungere in 5 anni. A Udine, invece, le scelte strategiche sembrano legate alla continua attribuzione di deleghe ai consilgieri comunali, deleghe che danno l’impressione di essere il semplice risultato di accordi pre elettorali fini a se stessi e, visto il numero crescente che stanno assumendo (cinque nomine sono già state fatte ed altre sono già state annunciate), che rischiano di svilire l’importanza stessa del Consiglio comunale e di creare una vera e propria “confusione istituzionale”. Mentre “la politica del fare” di Renzo Tondo ha ottenuto già i primi successi la politica udinese sembra un ritratto di quella politica che recentemente il sociologo De Rita ha definito “una politica che vive di presente, senza futuro, (…) non c’è direzione di marcia, c’è solo spettacolo e ricerca di consenso”. Una delega ai servizi demografici, una delega al bilancio di genere, una delega ai rapporti con i rom e una indeterminata delega al rapporto con i cittadini in materia di sicurezza , una lunga serie di nomine, una burocratizzazione che potrebbe continuare con altre annunciate deleghe in netto contrasto con la sburocratizzazione decantata in campagna elettorale e nelle linee programmatiche recentemente presentate in Consiglio. In quelle linee si dava molta importanza all’innovazione, all’innovazione del metodo di governo. Tante parole a cui, per ora, non c’è stato alcun seguito mentre sembra di essere tornati a quella che lo stesso Sindaco, recentemente, ha definito “vecchia politica”. Quello che dovremo definire, nei prossimi anni, invece, è il ruolo che la nostra città dovrà avere in Regione e in Europa, la riconquista del ruolo di capitale del Friuli che è tanto caro alle forze del Centrodestra e la conquista di un nuovo ruolo nella nascitura Euroregione. Il perseguimento di questo disegno da parte dell’amministrazione provinciale e regionale è sotto gli occhi di tutti, lo dimostrano gli accordi e i rapporti con le vicine Slovenia e Carinzia. L’amministrazione udinese, invece, sembra essersi persa nei meandri di una politica senza ampio respiro accantonando le promesse di una Udine europea e innovativa. A questo proposito, signor Sindaco, mi preme ricordarle che nelle sue linee programmatiche ha parlato di politica anche come scienza. Robert Dahl, uno dei maggiori scrittori di scienze politiche della nostra epoca, ha affermato che “se lo studio della politica non nasce e non è orientato da teorie generali vaste, coraggiose, anche se altamente vulnerabili, esso sarà destinato al disastro definitivo di cadere nella banalità”. Questo, dopo due mesi, è quello a cui stiamo assistendo, idee e progetti sono rimasti lettera morta e, ce ne rendiamo conto, lei si è trovato ad avere a che fare con la dura realtà della politica di ogni giorno, quella politica in cui ha deciso di buttarsi dopo aver affermato pubblicamente che mai avrebbe lasciato incompiuto il suo mandato da Rettore dell’Università di Udine un’Università che, per colpa di entrambi gli schieramenti, sembra aver perso parte del suo antico prestigio diventando sempre di più un trampolino di lancio e una fucina di candidati per le competizioni elettorali. La campagna elettorale è finita da pochi mesi e se quello appena descritto sembra essere lo scenario più realistico nei giorni a venire bisognerà affrontare anche altre questioni su cui la vostra coalizione si è esposta e su cui dovrete dare una risposta ai cittadini. Tra le più importanti non possiamo non ricordare la realizzazione del nuovo stadio a costo zero, una promessa su cui l’opposizione farà tutto il possibile per fare chiarezza dal momento che importanti esponenti della sua Giunta, già presenti nell’era Cecotti, hanno omesso di spiegare alla cittadinanza che mentre si prometteva un nuovo stadio il Comune intentava una causa all’Udinese per una cospicua somma di denaro e che tutt’ora il Comune pretende, giustamente, quella somma. Ma anche in campo culturale l’opposizione dovrà essere tenace e arrivare a costringervi a una netta discontinuità con il passato. I grandi festival culturali dovranno tornare ad essere un momento d’incontro e di scambio d’opinioni, non manifestazioni ideologizzate dove le alte cariche istituzionali della nostra Regione vengono fischiate solo per la loro appartenenza politica. In questo campo, bisogna essere sinceri, la sua ostinazione a rimanere alla presidenza del Mittelfest nonostnte i grandi cambiamenti della politica regionale e i suoi nuovi impegni ci preoccupa e ci fa pensare che non è certo il dialogo e la discontinuità con il monopolio ideologico della cultura che caratterizzeranno il suo mandato. Lo stesso, inoltre, vale per le gestione urbanistica della nostra città, dove solo la discontinuità potrà evitare a Udine di rimanere accerchiata da un eccessivo numero di centri commerciali che rischiano di soffocare gli abitanti e il libero commercio, e per le politiche giovanili dove la nomina di un rappresentante di Rifondazione Comunista, che nella passata amministrazione ha proposto una legge alle politiche giovanili a cui il Centrodestra si era opposto fortemente, non sembra essere un segno di attenzione al dialogo e alle proposte dell’opposizione. Non esiste una politica scientifica e, per contrapposto, una politica non scientifica; ma, d’altra parte, è possibile una politica autoritaria o autocratica o da tecnocrazia illuminata e, dall’altra, una politica partecipata e democratica. Questa, Signor Sindaco, è la politica che vorremmo noi per la Città di Udine. Queste, Proffessor Honsell, non sono parole mie ma sono parole pronunciate, in quest’aula, da Angelo Candolini. Oggi sono più attuali che mai. Con questo ho concluso ma permettetemi di rivolgere un saluto augurale, infine, a tutte le collaboratrici e i collaboratori della Segreteria Generale, a tutti gli indispensabili dipendenti di questra amministrazione.
Buon lavoro, Fabrizio Anzolini

lunedì 2 giugno 2008

COSI' CAMBIEREMO IL CENTRODESTRA.

Nella sezione "Parlano di noi" è possibile leggere l'intervista completa che il Messaggero Veneto ha fatto al Presidente dell'Associazione, Neo-consigliere Comunale di Udine, Fabrizio Anzolini. Intitolata "Così cambieremo il centro-destra" l'intervista spazia da temi più generali agli scenari futuri del Centrodestra udinese.