sabato 17 novembre 2007

Pensioni

di Luca Galvanini

Nel nostro Paese uno dei temi perennemente all'ordine del giorno è proprio il dibattito sulle pensioni. L'innalzamento dell'età pensionabile era già stato proposto dal precedente esecutivo nel 2004 con lo "scalone", che prevedeva, a partire dal 2008, che per andare in pensione fossero necessari 35 anni di contributi e 60 anni di età. Questa ipotesi era stata criticata aspramente dall'opposizione di Centrosinistra, che oggi, divenuta maggioranza, ha dovuto ammettere l'inevitabilità dell'innalzamento tanto demonizzato nel 2004 per poi, semplicemente, sostituire lo scalone con i c.d. "gradini", la cui unica funzione è quella di ritardare la riforma.
Negli ultimi mesi, si sta dunque discutendo per definire il termine iniziale della riforma e il numero di anni lavorativi che danno diritto alla pensione. Certamente un argomento spinoso, cui non è facile dare una risposta. Non facile, ma estremamente urgente se non vogliamo arrivare a un collasso del sistema. Visto e considerato che la prospettiva per i ventenni e i trentenni di oggi è di avere una grossa ipoteca sul futuro.
In questo clima tutt'altro che rassicurante c'è chi, non solo, ha delle certezze, ma può vantare prospettive sicuramente rosee per il futuro.
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