venerdì 25 gennaio 2008

L'ostinazione e la disfatta.

Ieri sera il Senato della Repubblica ha negato la fiducia al Governo con 161 voti contrari e 156 sì. La stagione dell'Unione e di Romano Prodi è finita. Dopo l'ostinazione, la disfatta.

14 commenti:

Andrea Simone Lerussi ha detto...

Non si chiama ostinazione, si chiama coerenza e rispetto della Costituzione.

Luca Galvanini ha detto...

..o più semplicemente riconoscere che non c'è la maggioranza..

Anonimo ha detto...

Anche io avrei evitato di definirla "ostinazione"....
In ogni caso, ciò che importa, è riuscire a colmare questo abisso politico con una pietra il più possibile nuova e solida!

Anonimo ha detto...

Credo che sia finita la seconda repubblica. O perlomeno ne è iniziata la fine. Con l'uscita di Prodi se ne va un protagonista di questa lunga stagione. Ma per un cambiamento vero e proprio, per l'apertura di una nuova fase ( la terza repubblica ) servono altri cambiamenti. Nelle persone, nel sistema elettorale, nei programmi. Credo che vada superata questa fase di antagonismo politico, dove anche all'interno dei piccoli partiti trionfa l'interesse personale e gli avversari sono dei nemici. Basta con questo clima che blocca lo sviluppo della democrazia e del Paese. La politica deve saper esprimere tolleranza, progettualità, rispetto per le opinioni altrui. Mi auguro di vedere un clima diverso nei prossimi Parlamenti.
Alberto Sattolo

Anonimo ha detto...

Se avesse avuto tanta coerenza e tanto rispetto no... Se avesse avuto tanta coerenza e tanto rispetto non avrebbe ammesso il sostanzaiale pareggio alle passate elezioni?! Ha governato per diciotto mesi con l'appoggio di una coalizione che va dalla Binetti a Caruso, dai "teodem" ai "massimalisti", questa è coerenza?! Ed è rispettoso dei cittadini tirare a campare con l'appoggio dei senatori a vita senza riconoscere di non avere una effettiva maggioranza alla Camera Alta per più di un anno con un voto di sfiducia sulle linee generali della politica estera?! E soprattutto.... anche il Presidente della Repubblica lo aveva esortato, come tutte le forze politiche tranne i Radicali, a non presentarsi al Senato. Tutti grandi incoerenti e privi di rispetto per la Costituzione?! Ho qualche dubbio.....

Fabrizio

Andrea Simone Lerussi ha detto...

La Costituzione non lascia adito ad interpretazioni, come i senatori di diritto a vita ed i senatori a vita sono uguali ai senatori eletti, così chi ha più voti in ciascuna camera ha la maggioranza.
Inoltre la coalizione, certamente ampia ed eterogenea è stata scelta dagli elettori ed alla fine non si è sciolta per motivi politici, bensì per motivi personali di un leader di un partito della coalizione.
Era prassi della prima repubblica, ed in parte anche della seconda, che le crisi non interessasero il parlamento, ovvero i rappresentanti dei cittadini.. Questo non lo condivido e spero che sempre le crisi di governo si formalizzino in parlamento, altrimenti vuol dire che gli interessi di palazzo superano la politica stessa.

Anonimo ha detto...

E quindi il Presidente della Repubblica che ha chiesto al Premier di non ostinarsi ad andare al Senato è diventato un mero difensore degli interessi di palazzo??!... Mi sembrano solo scuse... Ora è difficile pretendere un governo di solidarietà nazionale, anche chi lo ha voluto fin dall'inizio, dopo il voto del Senato, teme non sia più possibile. Il Pd e Prodi dovevano pensarci prima. Dimostrando tutta la sua ostinazione Prodi ha solo avvicinato il Paese a nuove elezioni allontanando l'ipotesi di un governo per le riforme.

FA

Andrea Simone Lerussi ha detto...

Premesso che non esistono fonti ufficiali che indichino che il Presidente della Repubblica ha sconsigliato al Presidente del Consiglio dei Ministri di andare al Senato, mi sembra più irresponsabile il comportamento di chi chiede prima dell'apertura ufficiale della crisi la formazione di un governo istituzionale, li si che ci sono solo interessi politici.
Nella fattispecie non si capisce cosa cambi all'UDC se il Governo Istituzionale si faccia prima o dopo il voto del Senato.. In realtà si sa il perchè, ma sono motivazioni politiche e non istituzionali.

Anonimo ha detto...

Mi pare "simpatico" che non ti fidi di tutti i quotidiani italiani che hanno sottolineato come fosse trapelata la notizia dell'invito di Napolitano a Prodi ma ritieni di sapere le motivazioni "politiche" (io personalmente credo che siano chiare a tutti) del perchè l'Udc sostenga l'impossibilità di poter fare un governo istituzionale dopo il voto al Senato e senza Forza Italia:).... Ma se vuoi ti spiego le motivazioni ufficiali (e abbastanza palesi) che anche il Corriere della Sera e altri quotidiani un po' più "schierati" hanno riportato.
L'Udc, e con lei altre fette di Centrodestra, ritengono che chiedere la fiducia al Senato sia stato un palese tentativo di voler ostinarsi ad andare avanti con il sostegno esclusivo dei prorpi voti senza ammettere la situazione "critica" che stava attraversando il Governo e cercando di continuare a "tirare a campare" anche dopo che uno dei partiti della maggioranza (nella "fattispecie" quello del dimissionario Ministro della Giustizia) avesse dichiarato ufficialmente di non sostenere più nè Prodi nè il suo Governo. Ora, per il forte senso delle istituzioni di Prodi, e per la sua ostinazione nell'aver cercato un "muro contro muro", si andrà a votare.

Inoltre credo anche che nel momento in cui il leader del partito più grande della "maggioranza" dichiari pubblicamente che alle prossime elezioni si presenteranno da soli gli altri partiti, per rispetto delle istiuzioni, debbano prendere atto che l'alleanza è finita e che non si può rimanere al Governo solo per mero attaccamento alla poltrona.

F

Anonimo ha detto...

Per completezza, ma non accadrà più perchè ritengo che il nostro blog sia abbastanza serio da poter quanto meno fidarsi delle "fonti" di chi vi scrive, riporto un articolo della "REUTERS Italia" (una delle più grandi e accreditate agenzie di stampa del Mondo).

REUTERS ITALIA

GOVERNO, PRODI SFIDA IL SENATO.
di Francesca Piscioneri

ROMA (Reuters) - Il presidente del Consiglio, Romano Prodi, ha deciso di sfidare il Senato e di sottoporsi ad un voto di fiducia che si preannuncia quanto mai incerto e lacerante per la sua maggioranza dopo l'addio dell'Udeur.

"Ho comunicato al Presidente della Repubblica che alle 15 andrò al Senato. E' stato un incontro sereno e costruttivo", ha detto Prodi dopo un colloquio di circa 45 minuti con il capo dello Stato, Giorgio Napolitano, che ieri lo aveva invitato a riconsiderare la sua decisione.

Buona settimana a tutti! Fabrizio

Andrea Simone Lerussi ha detto...

Se vuoi posso postare sul Blog la Reuters dove Berlusconi dice che con questa legge elettorale non si può votare, così dimostriamo che una cosa sono le fonti ufficiali ed una cosa sono le ricostruzioni giornalistiche..

Ribdisco inoltre che Prodi è andato al Senato sapendo di essere sfiduciato, perchè la Costituzione gli prescrive di fatto questo, dimettersi dopo il voto della Camera non avrebbe avuto senso.

Anonimo ha detto...

No grazie, come ho già detto sul nostro blog siamo tra persone mature e io, a differenza di altri, mi fido degli interlocutori. La Reuters è un'agenzia e l'ho riportata seprando che non si scadesse nel discorso delle "ricostruzioni giornalistiche" ma evidentemente la discussione sta prendendo una piega un po' qualunquista e mi vedo costretto ad astenermi da altri commenti...

Ribadisco che il Presidente della Repubblica avrebbe preferito se si dimettesse prima e io, nel mio piccolo, ho la stessa idea. Cercando il muro contro muro ha solo inasprito il confronto e avvicinato le elezioni. Ma che Prodi non sia portato a stare al Governo per più di due anni lo dimostra la storia.

Borioni Gabriele ha detto...

LA COERENZA
Il comportamento di Prodi è stato troppo persistente: fino all'ultimo ha cercato di salvare il governo (in maniera anche sprezzante direi, alla ricerca di senatori disposti a farsi corrompere) e, se ci fosse riuscito, avrebbe continuato a portar avanti una maggioranza che presto e comunque sarebbe capitolata: troppo diversa e troppo conflittuale.
Il fatto che abbia deciso di formalizzare istituzionalmente questo processo gli dà si riconoscimento di coerenza, ma forse è troppo poco visto la sofferenza con cui si stava portando avanti la vita politica in Italia.
Il PD ha capito che non dovrà ricommettere gli stessi sbagli che Prodi ha fatto ben due volte?forse è vero che è troppo tardi 'chiedere l'armistizio' ora,ma è anche vero che in mezzo dovrebbe starci a cuore gli interessi del paese.
Nel centro-destra invece, Berlusconi ha più volte dichiarato che questa legge elettorale non è adatta alla governabilità di un paese, tanto che quando è salito sulla sua macchina a Piazza San Babila ha cercato di rovesciare completamente la situazione e ha chiesto un dialogo aperto con il Pd.
Dopo la spallata involontariamente riuscita,Il centro-destra ora si ritrova 'magicamente' ricompattato e le cose sono completamente cambiate di nuovo : 'voto subito' ora che hanno i numeri per ritornare a governare l'Italia.
Questo non dà una buona immagine al centro-destra che sembra non fare COMPLETAMENTE gli interessi del paese.
Dal coro esce l'UDC, l'unico partito in questo momento fino alla fine coerente.
Il partito di Casini cerca una soluzione per garantire all'Italia un sistema di governabilità, ma non chiude l'ipotesi del voto visto l'emergenza e lo stato di bisogno in cui ci troviamo.
Mi auguro che il dialogo nell'interesse del nostro paese si apra e che la coerenza continui ad essere una condotta lineare, priva di contraddizioni e di voltafaccia, assunta da persone fedeli e responsabili ai propri cittadini.

Anonimo ha detto...

Condivido il commento di Gabriele anche se la conclusione rende palesemte omaggio a quella che rimane solo la nostra celebre "speranza poltica".
A mio parere la vera ostinazione è quella di cercare di avvicinare due posizioni così diverse(sorrette entrambe da validi motivi), come quelle di Andrea e di Fabrizio :D
Mi permetto però di concludere con una riflessione: il Governo non ha mai avuto una maggioranza forte che gli permettesse di governare seriamente, con relativa semplicità ed efficienza. Non bisogna cercare di salvare la faccia parlando di coereza solo al momento della disfatta.....
L'atteggiamento di Prodi non è stato nulla di sorprendente (come invece vogliono far apparire tutti quelli di centro-destra): l'avrebbe fatto qualsiasi politico visto che tutta questa "Casta" è figlia della stessa madre.......(che per altro fa il mestiere più vecchio del mondo)
Saluti a tutti